martedì 27 settembre 2016

Recensione AAA TripleMania XXIV (28 agosto 2016)

Recensione AAA TripleMania XXIV (24)
28 agosto 2016 da Mexico City (Mexico)
Durata show: circa 4 ore con il preshow e preparazione del ring

TripleMania è l’evento maggiore dell’AAA (Asistencia Asesoria y Administracion). Esiste una versione dell’evento commentata in lingua inglese da Hugo Savinovich e Matt Striker. Questa recensione segue la versione inglese, che non comprende segmenti backstage ma si focalizza sempre sul ring.

Copa TripleMania 12 Man Royal Rumble Match: Argenis vs Australian Suicide vs Daga vs El Elegido vs El Zorro vs Hernandez vs Hijo de Pirata Morgan vs La Parka vs Mamba vs Pimpinela Escarlata vs Super Fly vs Taurus
È a tutti gli effetti una Royal Rumble con una svolta finale, gli ultimi due rimasti devono vincere per schienamento o sottomissione, tutte le eliminazioni invece avvengono oltre la terza corda. Molti dei lottatori presenti nella sfida non sono nomi principali della federazione, ma ad esempio c’è il leggendario La Parka e buoni nomi come Argenis, Daga ed Hernandez. C’è grande atletismo e le eliminazioni scorrono bene, con La Parka ultimo eliminato prima del confronto finale fra Data e Australian Suicide. La parte finale migliora ulteriormente la sfida, con un buon confronto che dura almeno cinque minuti prima che arrivi la Corkscrew Shooting Star Press di Suicide per la chiusura via schienamento dopo 21 minuti e 13 secondi. Daga ha un piede sulle corde e l’arbitro non lo vede, che è un finale strano ma dà l’idea di retribuzione adatta per un wrestler scorretto. 7+/10, il match è adrenalinico a sufficienza per scaldare l’arena per il corso dello show.
A sfida conclusa, Daga attacca Australian Suicide e si vendica della sconfitta, colpendolo per poi strappargli la maschera e costringerlo a fuggire coprendosi il volto.

Averno & Chessman vs Faby Apache & Mary Apache
Sfida inter-gender, due maschi contro due femmine, e l’arbitro speciale è il padre delle due ragazze, El Gran Apache, che tuttavia non pare intenzionato a favorirle. Si tratta di un match violento, brutale, che non risparmia nessuno sul ring. Purtroppo c’è poca psicologica e l’unico elemento di rilievo è il rapporto fra padre e figlie. Nel finale, Averno usa un tubo al neon (decisamente massiccio) e lo spacca sulla schiena di Fabi, ma Gran Apache è furioso e se la prende con i due uomini. Scatta l’overbooking più estremo, interviene Ricky Marvin armato di sedia per attaccare Gran Apache, che viene portato via in barella. Il risultato? Non c’è, senza l’arbitro speciale nessuno interviene, quindi lo classifico come No Contest. 5/10, la sfida serve a raccontare una storia di riconciliazione e la violenza eccessiva evita di cadere nel dramma famigliare. Purtroppo non mi ha coinvolto troppo, è quel tipo di hardcore match che non riesco a farmi piacere, con una conclusione assente.

AAA World Tag Team Titles: Angelico & Jack Evans (c) vs Aero Star & Drago vs El Hijo del Fantasma & Garza Jr. vs Matt Cross & Paul London
Tre di questi team hanno lottatori impegnati in Lucha Underground, e per un fan della federazione è divertente vedere Angelico e Matt Cross (Son of Havoc) in squadre opposte visto che là sono compagni di trio. Buona parte della sfida è di altissimo livello, in particolare Aero Star e Drago sembrano inarrestabili, mentre Angelico ruba spesso la scena con i suoi voli. Nel finale, combo in cui Drago stordisce Paul London con il mist dalla bocca, mentre Aero Star connette con un Corkscrew Splash su London per lo schienamento vincente in 11 minuti e 49 secondi. Nuovi campioni di coppia. 8.5/10, match fatto di grandi manovre, è uno scontro da Lucha Libre moderna, imprevedibile e pieno d’azione. Se siete fan dei pesi leggeri che basano tutto sull’agilità probabilmente lo amerete.

“Love Machine” Art Barr, l’innovatore della Frog Splash e storico partner di squadra di Eddie Guerrero, viene inserito nella Hall of Fame.

AAA Latin America Title: Pentagon Jr. (c) vs Johnny Mundo
La parte migliore è sicuramente l’ingresso di Johnny Mundo con “Born in the USA” e la bandiera americana, insieme ad Hernandez, loro sono membri del Team Trump (non scherzo, si chiamano così), immaginate la reazione del pubblico! Pentagon invece è accompagnato da Joe Lider e Taya, che è la partner di Mundo in Lucha Underground ma qui è sua nemica. Lo scontro è come prevedibile di ottimo livello, con Pentagon che attacca duramente e Mundo compie manovre atletiche. C’è la caduta dell’arbitro nella fase finale, Taya potrebbe fermare Johnny Mundo ma connette con un Low Blow su Pentagon, permettendo all’avversario di chiudere e strappargli la cintura latino-americana dopo 15 minuti e 5 secondi. Finale shock con Mundo e Taya alleati. 8+/10, c’è tutto quello che si attende da questi lottatori, il finale sporco di sicuro toglie un po’ di pathos a una sfida che poteva diventare indimenticabile, ma non c’è dubbio che sia stato di buona qualità.

Promo di Vampiro, che da icona della Lucha Libre è ben accolto dai fan, anche se non dice nulla di particolare.

Dragon Azteca Jr., Prince Puma & Rey Mysterio Jr. vs Marty Martinez, Mil Muertes & The Monster Matanza Cueto
Match che è promosso come una sfida AAA / Lucha Underground, con Vampiro che si ferma al tavolo di commento inglese per dire la sua (essendo il commentatore dell’altra federazione insieme a Striker). Per essere sponsorizzato dall’altra federazione c’è qualcosa di divertente… Muertes e Matanza sono nemici giurati di là. Da questi lottatori è facile aspettarsi uno spettacolo assoluto, ma non è così, se il primo team pare adatto e con esperienza, il secondo è pure troppo separato, non c’è la minima collaborazione. I técnicos volano all’esterno per esaltare il pubblico mentre Rey Mysterio connette con la 619 su “The Moth” Marty Martinez, poi va a chiudere con la Springboard Frog Splash per lo schienamento decisivo in 11 minuti e 55 secondi. 7-/10, l’infinito potenziale della sfida non viene sfruttato, invece di essere uno dei classici ed epici match trios della Lucha Underground appare sottotono e meno incisivo. Non è una brutta sfida in ogni caso, il divertimento è assicurato.

AAA World Heavyweight Title: El Texano Jr. (c) vs Brian Cage vs Dr. Wagner Jr.
Viene subito detto a inizio sfida che Wagner è imbattuto a TripleMania, eppure questa non pare proprio essere la sua sfida ideale, il lottatore non riesce ad emergere contro due avversari al pieno delle forze. In realtà considerata la presenza di Brian Cage mi aspettavo molto di più, è un match che non prende ritmo, tante manovre di potenza in uno scontro fra Big Men, ma raramente succede qualcosa di adrenalinico. Cage fa fuori Wagner con una Powerbomb, poi si gioca la vittoria con Texano, cerca di chiudere con un’altra Powerbomb e poi con una Clothesline, ma non è ancora sufficiente. Texano connette con un Roll-up per la vittoria e mantiene la cintura mondiale dopo 11 minuti e 16 secondi. 6.5/10, qui sicuramente il voto è ancora più soggettivo del solito, semplicemente non mi ha coinvolto, ma c’è tutto quello che ci si aspetterebbe dai tre lottatori. Cage è come sempre un ottimo atleta e ha buone fasi di dominio.
Texano viene attaccato subito dopo la vittoria da Johnny Mundo, Taya, Hernandez e pure Mil Muertes. Intervengono Drago e Aero Star, i nuovi campioni di coppia, oltre a Garza Jr per il contrattacco in un post-match caotico in cui tutti colpiscono tutti.

Mask Vs. Hair Match: Pagano vs Psycho Clown
Questo è un caso atipico di sfida finale, non per la posta in gioco (il mitico Lucha de Apuestas), ma per lo stile dei due lottatori: ultra violenti. Immaginate il main event di ECW One Night Stand 2005 moltiplicato alla massima potenza e senza la stessa abilità di raccontare una storia. È hardcore dove nulla pare avere senso, ma è efficace perché ogni volta che la sfida pare terminare non è ancora sufficiente. Tavoli avvolti da filo spinato, tavoli giganti, mazze e un po’ tutto quello che rende il match estremo. La Lucha Libre è fatta anche di questo e in questo caso si accentua ai massimi livelli la rivalità fra i due clown. Se volete un parere schietto, non è un match di Wrestling, è una rissa caotica dove ogni manovra che ucciderebbe un lottatore non pare nemmeno urtarli. Nel finale, si aggiungono altre complicazioni, con Wagner che arriva ad aiutare Pagano a dar fuoco a un tavolo, ma Psycho Clown li travolge con la Spear e poi va a chiudere su Pagano per la vittoria dopo 27 minuti e 46 secondi. 8-/10, difficile giudicare una sfida del genere, all’inizio pensavo addirittura che fosse un match da 4, ma l’intrattenimento non manca e il pubblico adora quello che vede, che è un fattore importante per un main event. Molto simile al match dei Dudley Boyz a One Night Stand 2005, o si ama, o si odia, per quanto mi riguarda ha funzionato al meglio pur non essendo fra le mie due sfide preferite dell’evento.
Psycho Clown si lacera la maschera dalla gioia per la vittoria, mentre Pagano cerca di evitare di farsi radere i capelli, poi è comunque costretto a subire il taglio. Wagner lancia una sfida a Clown, maschera contro maschera a TripleMania XXV (25). Ehi, è fra un anno!


Voto finale: 7/10, è stato un evento lungo, con stili di lotta differenti e quindi capace di accontentare diverse tipologie di fan, dai fanatici assidui della Lucha Libre a chi è stato attratto dalla presenza di wrestler di Lucha Underground. Non si tratta di un grande successo, difficilmente terrà incollati alla federazione i fan che lo hanno seguito perché è l’evento maggiore, ma rispetto all’anno precedente è un passo avanti. Il main event è una sfida dura e cruda, con psicologia del ring ai minimi livelli ma che scalda l’arena come pochi match sarebbero in grado di fare. Le sfide per le cinture tag team e per la cintura latino-americana hanno rubato lo show con uno spettacolo incredibile. Nessun match passa alla storia o riesce a lasciare la sua impronta, ma è uno show scorrevole con una sola sfida brutta, quella inter-gender che comunque compensa con una dose di crudeltà sopra le righe. Il difetto maggiore è probabilmente la quantità eccessiva di interventi esterni, è come se le sfide servissero a dare la possibilità ai lottatori di farsi vedere anche fuori dai rispettivi match. Non è il migliore esponente di Lucha Libre ma risulta facile da seguire e con un commento in lingua inglese che racconta i retroscena delle storie in corso.

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